Il carcere come generatore di disabilitazione sociale

Autori

  • Sergio Grossi Universidad Complutense de Madrid (Spain); Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne (France)
  • Luca Decembrotto Alma Mater Studiorum Università di Bologna

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1825-8670/19719

Parole chiave:

Imprisonment, Social Disablement, Marginalization, Prison, Inclusion

Abstract

L’articolo esplora gli effetti di disabilitazione sociale causata dal carcere, analizzando come questa istituzione possa esacerbare le condizioni di disabilità già esistenti o crearne di nuove. Attraverso la revisione della letteratura sociologica, viene evidenziato come il contesto carcerario possa contribuire significativamente a un ulteriore livello di disabilitazione. Prendendo in considerazione gli effetti incapacitanti del carcere, emerge come il sistema carcerario agisca da “produttore” di disabilitazione sociale, intensificando i processi di emarginazione e aumentando le disparità nella società. Questo processo viene alimentato dal sovraffollamento carcerario, la perdita di lavoro e alloggio, la sospensione degli aiuti sociali e la rottura dei legami familiari, creando un circolo vizioso che genera e rinforza la disabilitazione sociale. L’articolo sottolinea la necessità di una maggiore attenzione e ricerca nel campo della disabilità in ambiente carcerario, considerando l’interazione dinamica tra condizioni individuali e fattori contestuali che insieme la influenzano. Inoltre, richiama a una riflessione critica sulla funzione sociale e sulle pratiche delle istituzioni carcerarie, proponendo un approccio più inclusivo che riconsideri le strutture e le politiche penali per mitigare gli effetti disabilitanti della detenzione.

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Pubblicato

2024-08-08

Come citare

Grossi, S., & Decembrotto, L. (2024). Il carcere come generatore di disabilitazione sociale. Encyclopaideia, 28(69), 21–30. https://doi.org/10.6092/issn.1825-8670/19719

Fascicolo

Sezione

Focus