L’impegno nella prassi educativa. Le idee di disadattamento e delinquenza minorile in Piero Bertolini
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1825-8670/6336Parole chiave:
Epoché, Coscienza intenzionale, Educazione, Rieducazione, Minori difficiliAbstract
Il concetto di coscienza intenzionale, che Piero Bertolini ha ripreso dalla fenomenologia di Husserl, è centrale nella sua prospettiva pedagogica. Esso esprime la modalità costitutiva del nostro essere-nel-mondo ed incide sulla qualità del rapporto che stabiliamo con esso. Questo contributo inizia con un richiamo ai capitoli II e III de L’esistere pedagogico, allo scopo di approfondire tale concetto; quindi ne mostra la declinazione anche in ambito rieducativo. Ciò per i seguenti motivi: a) perché l’approccio fenomenologico, nel decennio 1958-1968, consenti a Bertolini di affrontare in termini “nuovi” la difficile realtà del disadattamento e della delinquenza minorile; b) perché le linee interpretative di Piero Bertolini rispetto a “quella” realtà e le conseguenti sue proposte operative, in Italia, costituiscono ancora oggi il riferimento pedagogico più seguito; 3) perché l’impegno sul versante rieducativo, che cronologicamente riguarda la prima fase della sua vita professionale, permise a Bertolini di caratterizzare, fin dall’inizio, la sua pedagogia come l’esito di una continua interazione fra teoria e prassi.
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