Immagini come baluardi per i demoni del gioco

Autori

  • Francesca Antonacci

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1825-8670/6943

Parole chiave:

Gioco, Gioco d’azzardo, Immaginazione, Arte e educazione, Immaginario

Abstract

L’articolo si accosta al gioco come a un’esperienza complessa, per comprenderne i legami con il fenomeno azzardo, grazie ad alcune immagini, emblemi di forze che vengono indagate con strumenti di tipo ermeneutico.
Tale lettura vuole contribuire a diffondere una problematizzazione pedagogica dell’azzardo, un tema che ha importanti ripercussioni sulle fasce più fragili della popolazione e che oggi è quasi esclusivamente appannaggio di psicologi, sociologi ed economisti.
In tale direzione si propone, nei contesti sensibili del gioco patologico, la possibilità di avviare percorsi educativi che, grazie a un contatto con l’operatività artistica, concorrano a trasformare l’immaginario del gioco, non semplicemente contrapponendolo a una vita fatta di doveri e lavoro, ma mostrando come possa rappresentare una reale alternativa alla letteralità dell’esperienza, alla fissità delle dinamiche e delle relazioni, generando piacere e benessere. È possibile insegnare a giocare non come perdita di tempo o fonte di alienazione, nichilismo o dipendenza, ma come espressione di tensioni vivificanti e trasformative: la competizione nello sport, la sfida della sorte nei boardgame, l’immedesimazione nei giochi di ruolo, l’ebbrezza nel rafting.

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Pubblicato

2017-06-22

Come citare

Antonacci, F. (2017). Immagini come baluardi per i demoni del gioco. Encyclopaideia, 21(47). https://doi.org/10.6092/issn.1825-8670/6943

Fascicolo

Sezione

Saggi