Votate Lollio come edile; lo chiedono i fabbricanti di stuoie. Note pedagogiche sui manifesti politici dell'antica Pompei
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1825-8670/10618Parole chiave:
Tituli picti, Campagna elettorale permanente, Educazione alla cittadinanza, Storia europea, Antica PompeiAbstract
Oltre alla noia e oltre al disgusto per l’imbarbarimento del linguaggio e la superficialità dei ragionamenti, la cosiddetta campagna elettorale permanente che caratterizza l’attualità politica determina una generale diseducazione di tutti i cittadini relativamente al senso delle elezioni. Nonostante tale deleterio schiacciamento sul presente della politica e tutti i suoi nocumenti, vale la pena ricordare che il suffragio e la propaganda hanno percorso, con alterne fortune e con tortuosi rivolgimenti, tutta la storia europea.
Una preziosa e impareggiabile traccia di questa lunga e controversa nostra storia sono i cosiddetti manifesti politici dell’antica Pompei, dipinti parietali degli scriptores che, tra il 62 e il 79 d.C., sollecitavano gli elettori ad esprimersi sui propri magistrati. I tituli picti dell’antica Pompei ci offrono un’occasione per riflettere sulla dimensione originaria della politica e del fenomeno elettorale che, bon gré mal gré, è intrinseco alla nostra educazione alla cittadinanza.
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