Qualche considerazione sulla “situazione” educativa, tra performatività e impegno

Autori

  • Elena Madrussan Università degli Studi di Torino https://orcid.org/0000-0002-4332-3542

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1825-8670/16268

Parole chiave:

Situation, Phenomenological-existential pedagogy, Relationship, One's own project, Educational ethics

Abstract

Alla luce della distorsione di significato cui la parola si presta nell’uso neoliberista dell’espressione “stare-alla/in-situazione”, in riferimento ai contesti educativi e scolastici, la breve analisi si concentrerà sul significato che la parola ha assunto, originariamente, nel vocabolario fenomenologico-esistenziale. Qui, infatti, ‘situazione’ non identifica solo l’ancoraggio necessario al contingente già-dato, ma descrive soprattutto la relazione di senso tra soggetto e realtà. Nel primo caso prevale la prescrizione dell’essere costretti (anche moralmente) dal reale, corrispondente al nesso azione-risultato; nel secondo caso prevale l’interpretazione dell’intersoggettività come campo di forze che creano i significati del reale sempre cangianti, corrispondente alla progettualità. Nel primo caso la realtà può essere descritta da indicatori che la misurano, sulla base dei quali è necessario misurare il risultato atteso. Nel secondo caso, la realtà è costituita da elementi dotati di significati differenti per ciascuno dei partecipanti, la cui influenza reciproca determina la realtà medesima. Lo stesso discorso riguarda, parallelamente, anche la confusione tra risultato e progetto: la progettualità, fenomenologicamente intesa, non corrisponde al risultato, ma all’orizzonte più ampio che tiene in relazione le diverse situazioni esistenziali e sociali.

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Pubblicato

2023-05-30

Come citare

Madrussan, E. (2023). Qualche considerazione sulla “situazione” educativa, tra performatività e impegno. Encyclopaideia, 27(1S), 37–43. https://doi.org/10.6092/issn.1825-8670/16268