Prendersi cura di chi si prende cura. Il gruppo come risorsa
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1825-8670/4590Parole chiave:
Gruppo di lavoro, Identità plurale, Professioni di cura, Riflessione, TeamAbstract
Nelle professioni di cura molta parte dell’attività lavorativa vede nel gruppo di lavoro un riferimento imprescindibile per l’operatività e l’efficienza di ogni suo membro. Il gruppo può configurarsi infatti come un terreno di coltura che alimenta il potenziale di ognuno portandolo a realizzazione. Costituisce un’estensione della pripria soggettività che, intercettando e combinandosi tacitamente con quella altrui, dà vita ad un’identità plurale. Riservare un’attenzione specifica al gruppo di lavoro costituisce pertanto non solo un utile supporto alla funzionalità operativa, ma più radicalmente un diritto (dei pazienti, ma anche degli operatori), per poter lavorare serenamente, con evidenti implicazioni etiche/umane prima ancora che pratico-professionali. Questa attenzione si concretizza nell’impegno a dedicare spazi specifici e diversificati alla riflessione con cui permettere ai corpi, alle menti, alle emozioni dei suoi componenti di esprimersi, farsi conoscere, rinnovando con creatività i modi dell’interazione e della collaborazione.
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